1. Ampliare l’autonomia
Si esprimono varie opinioni sull’autonomia: per alcuni l’Alto Adige avrebbe già un’autonomia favolosa e sarebbe giusto percorrere la strada verso l’autonomia integrale. Di contro vi è chi considera l’autonomia una parola priva di contenuto e un errore grossolano. Altri la interpretano come soluzione transitoria; la soluzione a lungo termine sarebbe rappresentata dall’autonomia integrale. Si chiede sia la conferma delle competenze attuali sia il trasferimento di ulteriori competenze, tra cui la potestà impositiva quale base per l’indipendenza amministrativa, le politiche sociali, gli appalti pubblici, l’università, il diritto del lavoro e la sicurezza sul lavoro, le infrastrutture di trasporto (incluse infrastrutture e traffico ferroviari), l’autonomia in ambito sportivo. Il sistema di gestione delle finanze dovrebbe ottenere rango di legge costituzionale attraverso la tutela internazionale del terzo Statuto di autonomia. Il Canto di Andreas Hofer dovrebbe essere introdotto quale inno della Provincia che unisce tutti e tre i gruppi linguistici. All’interno del territorio provinciale si dovrebbe continuare a puntare su solidarietà e sussidiarietà seguendo la massima della “periferia quale centro decentrato”. Detti principi dovrebbero essere sanciti anche nel preambolo dello Statuto di autonomia.
2. Autodeterminazione/indipendenza
Alcuni vedono il futuro dell’Alto Adige all’interno di uno Stato federale europeo assieme ai territori storici del Tirolo e eventualmente del Vorarlberg. Tale Stato dovrebbe essere soggetto solo all’Europa e si dovrebbe realizzare a poco a poco attraverso l’autodeterminazione. A ciò si ricollega la prospettiva di una politica estera autonoma e di soluzioni indipendenti relativamente a: emissione di valuta, denominazione unica verso l’esterno, bandiera, francobolli e suffisso Internet. L’autodeterminazione in quanto diritto dell’uomo sarebbe un modo per fare pressione sullo Stato italiano. Si dovrebbe puntare a una votazione su base democratica come in Scozia, poiché anche una sconfitta porterebbe a un rafforzamento delle competenze. Di contro si chiede che l’Euregio trovi fondamento nello Statuto di autonomia e che abbiano luogo iniziative comuni in ambito economico e formativo. Vi sono anche partecipanti che vedono con favore lo scioglimento della Regione, così da limitare i livelli di governo a Bolzano, Roma e Bruxelles. Il “Los von Trient” sarebbe ancora da realizzare, abolendo la Regione oppure consentendone l’esistenza solo sulla carta. La Regione Trentino dovrebbe tuttavia esistere all’interno dell’Euregio.
3. Convivenza
Si constata che la popolazione di lingua italiana partecipa in maniera troppo limitata alla Convenzione. Un partecipante richiama l’attenzione sul fatto che non esista una concezione comune dell’autonomia. La convivenza pacifica sarebbe una questione di rispetto reciproco; rispetto che non sussisterebbe finché continuano ad esistere monumenti fascisti. Alcuni si esprimono a favore di una rimozione di detti monumenti, altri pensano che debbano essere conservati. Tra le due opzioni esiste una contrapposizione. La soluzione starebbe nella musealizzazione, nel depotenziamento e nella banalizzazione oppure nella rimozione dei monumenti. La competenza relativa alla gestione dei monumenti dovrebbe essere trasferita all’Alto Adige.
4. Cultura
L’Alto Adige dovrebbe venire valorizzato quale ponte e spazio di incontro tra tre culture. La politica non dovrebbe determinare la cultura. Si mira a superare la separazione tra le Ripartizioni Cultura e a creare spazi (liberi) per l’arte e la cultura. La promozione dovrebbe partire dai luoghi in cui si vive l’interculturalità. Si dovrebbe istituire un centro dove ladini, tedeschi e italiani si incontrino regolarmente. Le iniziative culturali della società civile e delle aziende dovrebbero godere di sgravi fiscali. Il concetto di laicità e il suo riconoscimento nello Statuto di autonomia sono oggetto di controversia. L’insegnamento della religione a scuola dovrebbe essere sostituito da lezioni di etica supervisionate dall’Intendenza scolastica. Di contro si ricorda che numerosi valori discendono dalla religione cristiana e se ne sostiene l’insegnamento.
5. Immigrazione
Durante una delle discussioni si chiede di porre un limite all’immigrazione, poiché in Alto Adige esistono già diversi gruppi etnici, il territorio è piccolo e le zone edificabili limitate. Non ci sarebbe posto per tutti coloro che desiderano immigrare. Se fallisce la politica di immigrazione nazionale, la relativa competenza dovrebbe essere trasferita alla Provincia. Gli immigrati rafforzerebbero il gruppo etnico italiano a sfavore del gruppo tedesco. Ciò metterebbe a repentaglio l’autonomia. Gli immigrati, soprattutto le donne, dovrebbero imparare il tedesco e la storia. Non dovrebbero avere la maggioranza nelle classi scolastiche. Chi proviene da un Paese straniero è ospite e deve rispettare la cultura locale, altrimenti si creano delle società parallele. Al fine di limitare l’immigrazione si dovrebbero introdurre regole sull’esempio della Svizzera; si potrebbe applicare il contingentamento. Si ricorda tuttavia anche che l’identità tirolese non sarebbe in pericolo. Dobbiamo rispettare i diritti umani ed essere coscienti della responsabilità a livello globale. Sarebbero infatti i nostri principi economici a causare i flussi di profughi.
6. Partecipazione dei cittadini
Gli strumenti della democrazia diretta e della democrazia deliberativa/partecipativa dovrebbero trovare fondamento nello Statuto di autonomia. Si accenna tuttavia anche a problemi quali la carenza di informazioni, la complessità delle tematiche e i rischi di manipolazione. Alla politica non si concede alcuna pretesa di onnipotenza.
7. Plurilinguismo e proporzionale
La dichiarazione di appartenenza a un gruppo linguistico viene considerata una dichiarazione di appartenenza alla patria e un meccanismo di tutela per tutti i gruppi linguistici. I problemi dei mistilingui con la dichiarazione di appartenenza al gruppo linguistico sarebbero ingigantiti dai media, poiché secondo l’ASTAT riguarderebbero solo lo 0,5 per cento della popolazione. I giovani dovrebbero essere informati a scuola dell’importanza della dichiarazione di appartenenza. Alla proporzionale si riconosce il merito di funzionare bene e l’importanza per una convivenza pacifica, specialmente in una situazione di difficoltà economica. I concorsi dovrebbero essere sostenuti in entrambe le lingue. Si raccomanda di estendere la proporzionale anche alle forze di sicurezza per aumentarne l’accettazione tra la popolazione oppure di introdurre in alternativa un corpo di polizia provinciale con applicazione della proporzionale. Si osserva che la proporzionale viene già applicata in maniera flessibile e che questa soluzione avrebbe dato buoni risultati.
8. Questioni sociali
L’equità sociale e l’agire solidale sono strumenti di pace. È perciò necessaria la competenza primaria nell’ambito delle politiche sanitarie e sociali, tra l’altro per la regolamentazione di ospedali, l’assunzione della funzione dell’INPS da parte di Pensplan nonché la costituzione di un proprio istituto di previdenza sociale a livello provinciale. Il riconoscimento di ulteriori prestazioni sociali a livello provinciale deve essere arginato attraverso il ricorso a una clausola di residenza in parte modificata. A ciò si obietta che le regioni ricche non si possano semplicemente isolare dalle altre. Il principio di solidarietà dovrebbe affermarsi anche nei rapporti tra regioni ricche e regioni povere. Il diritto all’assistenza di base deve essere sancito nello Statuto di autonomia. Si concorda sul sostegno ai soggetti socialmente deboli, si ritengono tuttavia necessari controlli più severi. Sull’esempio austriaco, le famiglie devono essere maggiormente sostenute attraverso la previsione di sussidi per l’assistenza domiciliare all’infanzia nonché l’ampliamento dei servizi di assistenza e consulenza. Si sollecitano anche misure per l’equiparazione di uomini e donne nell’ambito delle responsabilità famigliari relative alle attività di assistenza e cura, tra l’altro attraverso la parificazione della regolamentazione nel settore pubblico e privato. Per incentivare la convivenza intergenerazionale si raccomanda la realizzazione di modelli abitativi adattati in tal senso.
9. Rapporti con l’Austria
Si menziona la doppia cittadinanza quale richiesta che rappresenterebbe una pietra miliare nel percorso verso l’autonomia integrale. Andrebbero rafforzati i legami culturali tra il Tirolo e l’Alto Adige. In pratica si propone che lo Statuto riconosca l’università di Innsbruck quale università principale del territorio, che venga creato un corridoio di ricerca tra le università di Innsbruck, Bolzano, Trento e l’EURAC e che i corsi di studio siano stabiliti di comune accordo. L’Alto Adige dovrebbe godere di autonomia decisionale in relazione alle infrastrutture di trasporto transfrontaliere e vedere rafforzata la propria funzione di ponte nell’ambito della giurisdizione in materia commerciale e in ambito culturale.
10. Scuola
Non si dovrebbe rinunciare all’istruzione nella madrelingua ai sensi dell’art. 19 dello Statuto di autonomia, nemmeno implementando il metodo CLIL. Alcuni partecipanti riportano esperienze positive con il metodo CLIL. Si constata un calo delle competenze linguistiche degli studenti di lingua tedesca, che dovrebbero perciò essere rafforzate. A causa del divario tra zone urbane e rurali converrebbe valutare modelli di insegnamento distinti. A scuola si dovrebbe garantire la preparazione all’esame di bilinguismo. L’apprendimento dell’italiano non dovrebbe essere visto come un obbligo bensì come un’opportunità. Per un insegnamento efficace dell’italiano si dovrebbero cambiare i metodi didattici. Anche una maggiore continuità all’interno del corpo docente sarebbe un vantaggio. Il mancato insegnamento del dialetto tedesco nelle scuole italiane è considerato un problema. Si esprime anche il desiderio di una scuola trilingue. I genitori vorrebbero che i figli sapessero comunicare in due lingue. A tal fine si sottolinea l’importanza dell’immersione linguistica al di fuori delle lezioni. La motivazione sarebbe più importante del metodo per l’apprendimento linguistico. Si chiede che i bambini dimostrino un determinato livello di capacità linguistiche prima di essere ammessi in una classe. Si fa riferimento anche all’importanza delle materie scientifiche e tecniche e dell’educazione civica.
11. Sostenibilità
La richiesta di indipendenza economica dovrebbe realizzarsi attraverso il sostegno all’autosufficienza e ai circuiti economici regionali.
12. Toponomastica
Riguardo alla toponomastica si fa presente che ad oggi hanno forza di legge solo i toponimi di lingua italiana. All’estero l’Alto Adige viene rappresentato come una provincia italiana. Si ammette che l’origine di alcuni toponimi sia dubbia, ma nel frattempo il loro uso si sarebbe in parte consolidato. D’altro canto gli italiani utilizzano in misura crescente anche i nomi tedeschi delle montagne. Si propone che le modifiche avvengano solo su base consensuale in modo da attenuarne le forti implicazione etniche. Le raccomandazioni delle Nazioni Unite possono rappresentare un valido aiuto nella ricerca di soluzioni adeguate. I nomi inventati sono d’altro canto considerati come una perdita di identità e la reintroduzione dei toponimi storici è accolta con favore nella sua funzione riparatrice. La legalizzazione dei toponimi storici rappresenta una priorità. La relativa competenza dovrebbe essere trasferita ai Comuni. Gli operatori turistici dovrebbero essere incoraggiati ad utilizzare i toponimi storici.