Prima di parlare di statuto di autonomia sarebbe utile discutere su alcuni punti e definizioni che secondo me sono ineludibili per iniziare un percorso condiviso. Di seguito il punto 3 di 5
3) Riferimenti storici
La notizia sarà sconvolgente ma all’alba del 21° secolo il resto d’Italia non somiglia all’Italia fascista degli anni 30 in Alto Adige, ed aggiungo che al regime fascista si sono opposti molti italiani molti di più di quelli che si sono limitati ad una, se pur dolorosa, opzione, e molti di loro sono anche morti per loro scelta.
Negli anni in cui i fascisti si preoccupavano di mercanteggiare la sorte dei Sudtirolesi con Hitler c’erano persone come Altiero Spinelli che, durante il confino come antifascista, gettava le basi per la futura Unione Europea.
L’Italia e gli italiani non sono quelli che sono stati dipinti colpevolmente dalla politica alla popolazione locale come degli impenitenti soffocatori degli aneliti di autodeterminazione culturale.
Spero quindi che tutti coloro che in futuro intendano partecipare alle discussioni del forum la smettano di sventolare, per meri calcoli politici, ingiustificati riferimenti al fascismo con l’intenzione di identificare con esso la totalità della popolazione di lingua Italiana
Lo statuto riguarda il futuro, il passato è e sarà oggetto di studio per tutti coloro che hanno acquisito obbiettività ed equidistanza, evitando di tradurre e banalizzare un complesso fenomeno sociale dai risvolti tragici in uno sterile confronto tra tifoserie volto unicamente alla divisione ed all’esasperazione.
Propongo quindi che la popolazione di lingua italiana residente in Alto Adige venga da ora in avanti considerata parte integrante del futuro Alto Adige e quindi parte attiva dell’autodeterminazione, evitando impropri riferimenti storici.
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