Toponomastica: l'ultimo dei problemi, ma si potrebbe proporre una novità

Premessa:

Il mio è un punto di vista di un cittadino che è nato negli USA ed ha insegnato per quasi 40 anni:

Primo: la conoscenza geografica di moltissime persone, in particolare di moltissimi giovani anche laureati è molto limitata.

Secondo: La maggio parte dei ragazzi italiani che vanno in automobile all'estero e vogliono per esempio visitare Breslava, o Anversa, o Colonia, o Vienna o il lago di Costanza; appena superato il confine italiano, non hanno la minima idea di come orientarsi con le indicazioni stradali per raggiungere le località prescelte.

Terzo: i campanilismi e i nazionalismi devono dar spazio al buon senso: "Tanti Lana, tanti Plaus"

Io abito da 2 anni a Rabland - Rablà; il 94% degli abitanti del Comune di Partschins - Parcines lo chiama Rabland. Per me è lo stesso chiamarlo Rabland come il 94%.

Proposta: 

Cominciamo con la novità e poi le conseguenze per l'Alto Adige - Sued Tirol:

- Nelle scuole della provincia di Bolzano consiglierei di far impararare agli alunni i nomi delle città europee con il nome che hanno nel proprio Stato: Es. Wroclaw, Antwerpen, Koeln, Wien, Bodensee, London, Paris, Venezia (e NO Venedig, Venice,ecc), Roma, Firenze.

- Per i nomi della particolare Provincia di Bolzano, lascerei il doppio o il triplo  nome solo nelle località dove c'è almeno il 10% della o delle minoranze linguistiche; così per Bolzano, si usano entrambi i nomi Bolzano e Bozen, lo stesso per Merano, Bressanone, ecc. per tutte le altre località dove le minoranze sono sotto il 10% lascerei il solo nome dato dalla popolazione che ha la schiacciante maggioranza numerica. Per agevolare chi non conosce entrambe le lingue e per i numerosi turisti, nelle indicazioni che riguardano ad esempio i passi, i laghi, i rifugi, le malghe, ecc., pur lasciando un solo nome, metterei in entrambi le lingue  la dicitura di passo, lago, rifugio, malga, ecc; esempio: Reschenpass-Passo Reschen, Naturnsalm-malga Naturns, Vinschgau-Val Vinschgau, ecc. . Infine alla provincia di Bolzano, darei il doppio nome: Sued Tirol e Sud Tirolo, anzichè Alto Adige.

+1
+6
-1

Comments

Es gibt in Südtirol rund 200 echte, historisch gewachsene italienische Ortsnamen. Diese finden sich vor allem in den großen Städten, an der alten Sprachgrenze zum Trentino und da, wo Italiener schon vor 100 oder 200 Jahren viel in Südtirol zu tun hatten. Und genau in diesen Gebieten lebt heute ein Großteil der Italiener im Lande. Aus diesem Grunde würde eine wissenschaftlich-historische Lösung der Ortsnamenfrage in etwa zum gleichen Ergebnis führen wie eine Prozentlösung. Bozen würde in jedem Fall auch weiterhin Bolzano heißen.
+1
+2
-1
Dieser Vorschlag ist sehr gut. Zwar nicht neu, aber sehr gut. Ich habe diese Gedanken vor längerer Zeit auch schon zu Papier (bzw. Festplatte) gebracht: http://www.brennerbasisdemokratie.eu/?p=16091
+1
+2
-1
@Harald Knoflach: Danke für Ihren lesenswerten Beitrag. Einen (meiner Meinung nach) zentralen, jedoch viel zu oft nicht ausgesprochenen Punkt, möchte ich hier nochmals wiedergeben: "In der ganzen Toponomastik-Diskussion geht es um nichts anderes als die Offizialität der Namen. Es wird nichts verboten oder ausgelöscht [...]"
+1
+1
-1
Alfred Canonico's picture
Grazie a tutti quelli che hanno condiviso in tutto o in parte la mia proposta
+1
0
-1
Eccellente proposta. La percentuale potrebbe anche variare in più o in meno, ma è chiaro che in materia di toponomastica ci vuole una soluzione tecnica e non ideologica. E' tragico e grottesco che di fronte a tanti problemi concreti che urgono si spendano ancora energie preziose su questo tema.
+1
0
-1

Junté n comentar

Log in or register to post comments

Nato a New York il 10/07/1951. Cittadinanza italo-americana. Residente in via Saring 41, 39020 Parcines (BZ). Diploma di maturità scientifica presso il Liceo scientifico di Lido di Venezia. Laureato in matematica nel 1974 presso l'Università di Padova. Docente di scienze matematiche dal 1976 al 1993 presso la scuola media di Noale (VE); docente di matematica dal 1993 al 2009 presso l'Istituto agrario di Castelfranco Veneto - Montebelluna (TV). Organizzatore di vari progetti Comenius che hanno coinvolto parecchie scuole superiori straniere. Presidente di commissione per gli esami di Stato per alcuni anni. Consigliere comunale di maggioranza per 5 anni dal 1991 al 1996 presso il Comune di Noale (VE) e Presidente della Commissione statuti e regolamenti. Autore in pratica del regolamento del Consiglio Comunale di Noale. Fondatore e dirigente responsabile del Basket Noale (VE). Istruttore di minibasket presso il Bressanone Basket dal 2012. Socio attivo per alcuni anni presso la sezione di Amnesty International di Montebelluna (TV). Autore di un romanzo pubblicato nel 2009 dalla Casa Editrice "AltroMondo Editore" dal titolo "Luce d'amore; un pericolo da reprimere con ogni mezzo". Conoscenza delle lingue: Italiano (madrelingua), tedesco (buona comprensione scritta), inglese (buona comprensione scritta).